The Drawing Hall apre il 24 maggio con The Pig Pit, la personale di Oscar Giaconia a cura di Elena Forin, visitabile fino al 6 luglio 2024. In occasione dell’evento di apertura saranno presenti sia l’artista sia la curatrice. Alla base del progetto espositivo, come di prassi per questo spazio alle porte della città di Bergamo, emerge il concetto di disegno come fondamento della produzione nelle arti visive contemporanee.
In occasione di The Pig Pit, lo spazio non è stato trasformato o riconvertito, bensì nuovamente edificato: l’artista ha fabbricato un luogo apposito in cui installare il suo lavoro, un bunker. 
Il monolite è una figura semplice ed enigmatica, archetipica, le cui interpretazioni sono sempre legate all’origine della conoscenza.
Per la prima volta Giaconia espone così parte del suo placentario, un rullo, un nastro trasportatore di annotazioni e promemoria visivi che l’artista de-compone da oltre dieci anni, ma sceglie di presentarne i fogli smontandoli, rendendoli cioè tappezzeria della fortificazione.
Al fruitore è consentita l’esperienza anomala e straniante di entrare temporaneamente in una scatola cranica, e se è obbligatorio sapersi orientare per trovare un bunker, all’interno di The Pig Pit tutti i riferimenti vacillano.
Il progetto come sempre è accompagnato da un documentario prodotto da Yanzi srl in cui il regista, Marco Marcassoli, concatena una documentazione dello studio dell’artista come sequenza e flusso con echi al found footage, supportato da una traccia ventriloqua di Antonio Rezza, attore, regista e scrittore. Il documentario è realizzato in pellicola super8, innescando un’ideale continuità tra il nastro trasportatore del placentario e quello della pellicola.
Infine, per completare il progetto, il Quaderno n.8 riporta un testo della curatrice Elena Forin, frutto di una discussione con l’artista riguardo il ruolo del disegno nella sua ricerca. Anche in questa occasione, The Drawing Hall produce un’edizione speciale in collaborazione con Giaconia.